Cascina Avignone
“L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante” [Cesare Pavese]
Papà ci ha lasciati molti anni fa senza lasciare nessun testamento scritto ma abbiamo scoperto nel corso di questi anni senza di lui che le sue idee, i suoi pensieri e le sue passioni sono sempre state dentro di noi, marchiate a fuoco e segnate in maniera indelebile.
Insegnava agraria, amava la campagna e la natura e con la mamma, facendo immani sacrifici, hanno ristrutturato la Cascina Avignone già abitazione dei bisnonni materni. Le nostre vacanze estive dopo la scuola sono sempre state lì tra le semine primaverili ed autunnali, la trebbiatura del grano, il taglio e la raccolta del fieno, la vendemmia oltre ai continui lavori per migliorare una cascina di campagna sempre bisognosa di lavori di manutenzione.
Aspettavamo la fine di agosto per andare a raccogliere le nocciole sotto i cespugli nella collina di fronte a casa e romperle poi con due mattoni utilizzati come “schiaccianoci”. Non siamo nati in campagna ma i nostri nonni e i nostri genitori sì e ci portiamo dentro quanto la saggezza contadina sa trasmettere: umiltà, attenzione, razionalità, equilibrio. Vorremmo che anche la futura generazione della nostra famiglia facesse tesoro di detti valori insegnando e non imponendo.
Sotto la guida e con le attenzioni mai invadenti di papà e mamma abbiamo conseguito lauree impegnative distogliendo ma non perdendo mai nostra attenzione verso l’Avignone. La maturità ed il continuo confronto costruttivo ci hanno portato a ripensare alla gestione dei terreni di nostra proprietà portandoci alcuni anni fa alla decisione di piantare noccioli (ovviamente della varietà Tonda Gentile Trilobata).
Con tanta dedizione, passione, tempo e sacrifici abbiamo messo a dimora 6 ettari circa di nocciole alle quali prestiamo attenzioni maniacali. I terreni sono tutti in collina perché i noccioli soffrono il ristagno d’acqua, perché la qualità dei frutti è decisamente migliore e ciò non fa che aumentare il grado di difficoltà della nostra impresa e la bellezza delle nostre colline. Sono le colline della nostra infanzia, che ci mancano quando siamo lontani, quelle colline che abbiamo nel sangue e delle quali non possiamo farne proprio a meno.
Crediamo nel nostro progetto perché lo stiamo costruendo noi, con le nostre mani, il nostro sudore, la nostra fatica e le nostre idee. Crediamo e rispettiamo la natura ed i suoi tempi in antitesi con l’attuale umana percezione del senso di urgenza e dal volere tutto e subito. “L’unica gioia al mondo è cominciare.
È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante” [Cesare Pavese] ……Capii lì per lì che cosa vuol dire non essere nato in un posto, non averlo nel sangue, non starci già mezzo sepolto insieme ai vecchi, tanto che un cambiamento di colture non importi. Certamente, di macchie di noccioli ne restavano sulle colline, potevo ancora ritrovarmici………….. [La luna e i falò-Cesare Pavese]